Come analizzare un sito web e scoprire se è stato realizzato bene

Come analizzare un sito web

In questo video voglio darti gli strumenti per poter valutare se il tuo sito faccia oggettivamente schifo.

Se ti fai il sito da solo e fai dei danni non ci sono problemi, ci sta, stai imparando, non è il tuo lavoro e soprattutto il sito è tuo ed i danni te li fai da solo, ma se paghi uno che si spaccia per professionista e non lo è o che gioca sulla tua poca conoscenza in materia e ti rifila un pacco, la cosa è molto più grave.

Quindi, se hai un sito fatto o rifatto recentemente guarda bene questo video fino alla fine perché ti sarà DAVVERO UTILE e se conosci qualcuno che ha da poco fatto un sito condividilo questo video così torna utile anche a lui.

Insomma, oggi mi sa che mi metto contro un bel po’ di “cuggini” e di web agency di scappati di casa (che non è detto che siano quelle piccole) ma in tutta sincerità non ce la faccio più a vedere siti appena rifatti con pagespeed 4 su 100, step mobile rotti e senza H1 in home page.

Sappi però, che questa è anche un po’ colpa tua caro cliente, perchè finchè continuerai a considerare il sito un costo sul quale risparmiare il più possibile invece che un investimento che può portarti grandi benefici continuerai a trovarti davanti a queste situazioni.

Ho una Web Agency 2007 e facciamo siti da quando si costruivano a mano col martello ed il cacciavite e ti assicuro che di clienti che ci rifiutano preventivi perchè troppo cari e poi, stalkerandoli, scopro che nei 3 anni dopo l’hanno rifatto 4 volte sempre peggio spendendo comunque magari in totale il doppio ed ottenendo ZERO risultati ne ho visti e continuo a vederne a tonnellate.

Come ti dicevo voglio parlare SOLO di dati oggettivi.

Per valutare il tuo sito infatti, ci sono una miriade di fattori ma molti sono troppo soggettivi o legati all’esperienza ed alle conoscenze di chi fa l’analisi, altri invece sono oggettivi e li non si scappa.

Se un sito è fatto tecnicamente male non puoi nasconderlo dietro ad un bel tema da 30 euro tutto colorato, gli errori ed i problemi restano li da vedere e prima o poi ti si rigirano contro in un miliardo di modi diversi tutti dolorosissimi.

Quindi ora ci mettiamo davanti al computer e ti faccio vedere dei semplici tool con cui puoi valutare da solo ed in maniera oggettiva se il tuo sito è fatto come si deve.

E non parleremo dello strumento col quale è  fatto il sito perchè per me (e anche per google) se è fatto in WordPress, con Radice, con un sitebuilder tipo wix o squarespace o in elenchi telefonici, se rispetta tutti i crismi non cambia niente.

Testare velocità di caricamento da mobile e desktop

Per prima cosa valutiamo la velocità di caricamento del sito, che è un fattore importante per il posizionamento, con uno strumento di Google che si chiama pagespeed insights.

Qui possiamo vedere, con un punteggio chiaro da 0 a 100, quanto il tuo sito sia performante da mobile e desktop, analizzandolo pagina per pagina.

Come consiglio personale, se i tuoi ponteggi sono inferiori a 65/70 c’è assolutamente da lavorare per ottimizzarlo.

Per farlo lo strumento stesso ci da tutte le istruzioni indicandoci nello specifico cosa non va e come ottimizzarlo.

Analizzare dimensione media dei files e metriche rispetto agli altri siti

Siteliner è uno strumento per analizzare contenuti duplicati e link rotti ma ci da anche due metriche molto importanti che trovate nella sezione “Comparison with Other Sites”, ovvero

Metriche sul sito rispetto alla media, dove possiamo analizzare in particolare il peso medio delle nostre pagine e la velocità di caricamento, appunto avendo un confronto diretto con gli altri siti nel mondo.

Analizzare Heading e meta tags

Come terzo strumento utilizziamo il Seo Checker di Seotesteronline per analizzare pagina per pagina se siano presenti ed ottimizzate le heading principali, ovvero H1 ed H2 ed i meta tag, in particolare il Title e la description.

In nessun modo è ammissibile che non siano presenti e ben configurate.

Analizzare indicizzazione generale, title e description

Per analizzare lo stato di indicizzazione generale e la presenza corretta dei meta tag di tutte le pagine andiamo su google e digitiamo: “site:tuosito.it” (nel mio caso “site:simonemomo.it”).

Google ci darà una panoramica delle pagine indicizzate.

Controlliamo che siano presenti tutte le pagine del nostro sito, che abbiano title e description corrette e coerenti con il contenuto e che non siano presenti le stesse pagine con e senza www.

Testare gli Step responsive

Per testare gli step responsive andiamo su Google Chrome e cliccando con il tasto destro del mouse attiviamo la modalità “toggle switch device” dal tasto in alto a sinistra.

Una volta attivata potremo analizzare il comportamento del nostro sito simulando la visualizzazione da tutti i dispositivi mobili e fissi del pianeta.

Per ogni step responsive controlliamo che non si accavallino elementi, che non sparisca nulla e che niente esca dallo schermo.

Controlliamo inoltre che in ogni step responsive l’area above the fold (quella visibile per ogni pagina senza scrollare) contenga gli elementi fondamentali che vogliamo che l’utente veda subito.

Controllare l’unicità dei contenuti

L’ultimo strumento che utilizziamo è copyscape che ci permette di vedere se i contenuti che sono stati inseriti nel tuo sito (ovviamente a meno che non li abbia scritti tu stesso) non siano stati copiati da altri siti.

Google infatti penalizza i contenuti duplicati e quindi questo penalizzerebbe il tuo posizionamento su google (oltre ad essere poco etico).

Conclusioni

A questo punto tu mi dirai: ok ma cosa succede se il mio sito è fatto male?

È chiaro che in funzione della tipologia del sito cambiano le priorità, una squeeze page è importante che sia veloce leggera e responsive e meno che sia corretta dal punto di vista seo.

E pensa che questi sono solo i fattori oggettivi che posso farti misurare e comprendere senza nemmeno vedere il sito, figurati sul resto quanti altri problemi possano esserci.

Se il tema ed i plugin non sono di qualità rischi che venga violato il sito e/o rischi che smetta di funzionare con un aggiornamento di wordpress, o ancora  rischi di doverlo rifare perché il tema acquistato non è stato sviluppato ulteriormente e quindi non supporta gli aggiornamenti.

Se il sito è stato rifatto, magari cambiando piattaforma rischi di perdere tutto il posizionamento raggiunto quindi tutto il traffico da google e di rompere i link in ingresso a causa di un cambio nella struttura degli indirizzi delle pagine.

Insomma, avere un sito che fa schifo vuol dire lasciare soldi sul tavolo e rischiare di dover spendere molti altri soldi per sistemare o rifare tutto.

Se ti serve un’analisi più approfondita del tuo sito o hai bisogno di una consulenza per migliorarlo contattami tramite la form di contatto qui sul sito.

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